Deutsche Bank, il Dossier Veneto rientra a pieno titolo tra le questioni aperte in Europa per rivendicazioni di tipo indipendentista, grazie al referendum digitale del 16-21 marzo 2014
L’unica soluzione per il Veneto si chiama indipendenza e la stragrande maggioranza dei cittadini veneti lo sa perfettamente e lo ha dimostrato con il Plebiscito Digitale. Lo hanno ben compreso anche gli analisti dei più importanti istituti. Tra di essi anche importanti istituti finanziari, come la Deutsche Bank, che ha pubblicato uno studio molto interessante sui movimenti indipendentisti europei. L’analisi di DB mette sullo stesso piano il Plebiscito Digitale svoltosi in Veneto il 16-21 marzo 2014 ed il referendum informale catalano del 9 novembre 2014 e il referendum ufficiale per l’indipendenza della Scozia del 18 settembre 2014, inserendo il dossier Veneto a pieno titolo tra le questioni aperte in Europa per rivendicazioni di tipo indipendentista, e questo proprio grazie al Plebiscito Digitale ed ai risultati ottenuti da Plebiscito.eu, che ha dimostrato di saper giocare un primo tempo importante di una partita nella serie A della politica internazionale.
Non altrettanto si può dire per i politici veneti che continuano imperterriti a giocare nella serie B italiana, con ridicole richieste illusorie e sterili di autonomia e statuto speciale, impossibili da ottenere per ragioni economiche (il debito pubblico italiano non lo consente) e politiche (la maggioranza di parassiti dello stato ladro non approverà mai la rinuncia volontaria al furto dei soldi dei veneti).
Il filosofo Carlo Lottieri scrive, a proposito della richiesta del governatore veneto in scadenza Zaia che ha inviato una lettera ai parlamentari veneti invitandoli a fare la classica richiesta di elemosina con il capello in mano affinché nella discussione di questi giorni sulla riforma della Costituzione si inserisca anche un emendamento che collochi il Veneto tra le regioni a statuto speciale: “lo schema è quello di incamminarsi verso la conquista di limitate autonomie, nella convinzione che un uovo oggi (lo statuto speciale) sarebbe meglio di una gallina domani (l’indipendenza). Un Veneto simile al Friuli? Questa sembra l’ipotesi su cui Zaia vuole giocare le sue carte per affrontare e risolvere i gravi problemi della società veneta”.
E ancora: “Di altro tipo è la discussione che ha luogo a Barcellona, dove non molte settimane fa si è tenuto un coraggioso referendum (autogestito) che ha sfidato il potere di Madrid ponendo con forza la richiesta del diritto dei catalani a decidere nelle urne se restare in Spagna o dare vita a una Catalogna indipendente. In Catalogna hanno compreso che gli Stati nazionali stanno disfacendosi e le (legittime) ambizioni personali o di partito coltivate da Mas o Junqueras non intralciano più che tanto un processo che si muove speditamente verso il pieno riconoscimento dell’autodeterminazione. A Venezia il presidente Zaia non ha lo stesso coraggio, né un’analoga visione strategica“.
Visione strategica che oggi è fatta propria invece da Plebiscito.eu e da Veneto Sì, che hanno saputo imporre all’attenzione del mondo che conta la questione veneta, aprendo per la prima volta a livello internazionale il Dossier Veneto.
Il momento è favorevole, testimoniato dall’ulteriore analisi odierna, pubblicata dall’Ocse, che vede i principali macroindicatori economici confermare una regressione dell’economia italiana.
Ora dobbiamo completare il percorso plebiscitario, affrontando le due prossime tappe che ci aspettano.
1 – l’elezione del Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta dal 15 al 20 marzo 2015, con insediamento del Governo Provvisorio;
2 – lo scioglimento della regione Veneto e conferma della dichiarazione di indipendenza del Veneto, votando Veneto Sì nelle elezioni regionali del 17 maggio 2015, l’unica alternativa indipendentista ai partiti italiani di lega e pd.
Non vi sono alternative, non esistono soluzioni all’interno del panorama della partitocrazia italiana, dalla lega al pd, nessuno escluso, sono troppi occupati a contare i soldi rubati ai veneti attraverso una tassazione infame che costituisce una delle rapine fiscali più disumane della storia dell’uomo.
Ora è necessario completare l’opera iniziata il 21 marzo 2014 e spingere sull’acceleratore per nel percorso concreto per l’indipendenza del Veneto.
Gianluca Busato
Segretario – Veneto Sì
Se avessi qualche anno in meno mi butterei anima e corpo nella mi-schia. Sono sempre stato per l’indipendenza del Veneto e come nel marzo scorso anche questa volta, con mia moglie catalana voterò
per il Veneto indipendente. Viva San Marco