L’INDIPENDENZA DEL VENETO? CE LA COMPRIAMO

Alcune riflessioni sulle differenze tra i percorsi di autodeterminazione nelle Regioni Europee

indipendentismiUn articolo di Alex Storti mi dà il destro per approfondire il tema del confronto tra gli obiettivi politici dell’autonomia e dell’indipendenza che rischia di scivolare nella riserva indiana dei dibattiti politici che non infiammano i cuori né risvegliano le coscienze assopite.

Tanto apprezzo la pacatezza dello stile nell’argomentare di Alex Storti che lo rende quasi un “animale” raro nel panorama dell’indipendentismo dell’italico stivale quanto trovo delle generalizzazioni pericolose nei contenuti da egli riportati che rischiano di far confondere i piani di discussione.

Nella sua analisi infatti si leggono paragoni tra forze politiche europee, scozzesi, fiamminghe, catalane e la lega nord che di fatto stridono, in quanto il cuore del problema è insito proprio nelle contraddizioni della forza politica che ha saputo creare un incantesimo fuorviante sia in tema di autonomia sia in tema di indipendenza.

La polarizzazione evidente del dibattito indipendentista in Veneto, in Lombardia e più in generale in ogni regione storica oggi parte dello stato italiano risente di tale contraddizione che resta il problema irrisolto per chi vuole ottenere tali obiettivi.

Non esiste ne è mai esistito in Veneto un indipendentismo-kamikaze. D’altro canto è evidente che la conquista delle cronache internazionali è riferita solo ed esclusivamente al movimentismo che dal 2011 al 2013 ha anticipato l’organizzazione del Plebiscito Digitale, che resta ad oggi l’unico obiettivo concreto ottenuto quantomeno sul piano della comunicazione (e di gran lunga il più alto esempio di obiettivo politico raggiunto da un soggetto indipendentista nello stato italiano).

Il problema di ottenimento di risultati politici ancora più concreti non è dovuto all’incapacità di creare alleanze con partiti italiani che si fingono autonomisti o indipendentisti (mi rifiuto di pensare al partito di Salvini come ad un soggetto politico credibile con un progetto chiaro, al di là della capacità di intercettare ondate populistiche fini a loro stesse), bensì alla capacità che gli indipendentisti dovranno dimostrare di creare attorno a sé blocchi sociali ed economici più consistenti degli attuali. Il passaggio quindi a un aspetto pratico sul percorso giuridico per completare l’ottenimento dell’indipendenza diventa un dettaglio che assume significati e contenuti diversi in funzione non tanto di latitudine e longitudine, quanto dei differenti framework operativi costituiti essenzialmente dal quadro composito di assetti costituzionali, leggi elettorali, culture politiche e assetti socio-economici di ciascuno stato e regione in cui si manifesta la volontà di indipendenza (e ciò spiega anche l’incredibile silenzio della politica italiana verso gli atti dell’indipendentismo veneto). Riproporre in salsa veneta o lombarda l’indipendentismo scozzese senza il vissuto di un partito nazionale scozzese che dagli anni ’30 del secolo scorso dà espressione e forma alla battaglia scozzese senza praticamente soluzione di continuità significa non capire la differenza che corre tra il peso di un uomo sulla Terra e sulla Luna in considerazione del diverso campo gravitazionale.

Senza voler scomodare il caro vecchio Lenin (che resta pur sempre un bel po’ distante da noi sotto il puro profilo ideologico), in virtù di ciò è chiaro quindi che il percorso da noi intrapreso prevede la strutturazione e il consolidamento sotto ogni aspetto dell’Organizzazione per la Liberazione del Veneto che abbiamo creato e che si dovrà rafforzare con capacità di incidere in modo sistemico e di carattere internazionale, secondo logiche moderne.

Dopodichè potremo anche porci degli obiettivi temporalmente più definiti, in funzione del nostro accresciuto potenziale di influenza.

La comunicazione esige capacità di sintesi, concludo quindi esemplificando il nostro percorso più sul piano economico che giuridico: quale potenza economica, l’indipendenza del Veneto dovremo sapercela comprare con i nostri soldi dopo che con i voti del Plebiscito Digitale abbiamo già dimostrato di volerla a noi stessi e al mondo.

Gianluca Busato

One comment on “L’INDIPENDENZA DEL VENETO? CE LA COMPRIAMO

  1. max ha detto:

    Colgo l’occasione per informarvi, dal 24 giugno al 1 luglio ci sara’ in Austria il referendum per uscire dall’Europa e dalla moneta unica, dallaschiavitu’ che ne comporta . Fonte blog iconicon

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