Il vento indipendentista soffia sempre più forte in Europa, dopo il successo del referendum catalano, che ha visto oltre 2,2 milioni di elettori votare l’indipendenza all’81%
Ieri si è tenuta una consultazione popolare in Catalogna che è stata un autentico successo, con oltre 2.230.000 persone che si sono recate alle urne per esprimere un consenso all’indipendenza che ha raggiunto quasi l’81% dei votanti.
Si è trattato di un successo enorme, che testimonia come la strada di far esprimere i cittadini anche in modo informale, inaugurata in Europa dal Veneto grazie al referendum del 16-21 marzo 2014 organizzato da Plebiscito.eu, sia la strada per abbattere i muri delle tirannie di vecchi stati ottocenteschi travolti dal debito pubblico e dalle caste parassitarie, incapaci e profondamente corrotte.
Gianluca Busato ha dichiarato: “In Veneto la sfida è stata ed è ancora superiore, in quanto oltre allo stato centrale si frappone anche la chiara volontà di boicottare il processo di indipendenza da parte dei rappresentanti in Regione, che a differenza della Generalitat di Barcellona, non hanno supportato e aiutato in nessun modo il processo referendario di marzo e oggi cercano di cavalcare l’onda al solo fine di disinnescare una bomba politica che farebbe venir meno la mangiatoia romana alla quale sono molto affezionati”.
“Gli appelli di Zaia e dei suoi alleati – ha continuato Busato – risultano pertanto ipocriti e di fatto mirati a combattere l’indipendenza del Veneto, per mantenere un potere basato sul furto delle tasse dei veneti, grazie alla loro politica collaborazionista e poltronara, garantita con la spremitura del contribuente veneto. La politica della lega nord da 25 anni a questa parte ha portato solo ad affamare ancora più i veneti, mentre i conti correnti dei deputati leghisti si sono ingrossati, spesso in modo poco trasparente, talvolta anche di diamanti e investimenti tanzanici. Per quanto ci riguarda invece, l’iniziativa del referendum di marzo ha portato al voto più veneti che catalani (anche se abbiamo 2,5 milioni di abitanti in meno), portando per la prima volta la questione veneta all’attenzione del mondo intero.
“L’unica via rimasta al Popolo Veneto per ottenere l’indipendenza è pertanto quella indicata da Plebiscito.eu e da Veneto Sì, in quanto il nuovo referendum regionale secondo quanto previsto dalla legge regionale 16 al ritmo di raccolta attuale (76.000 euro sui 14 milioni necessari, ndr) si potrebbe fare nel 2029, quando in Veneto ci troveremo di fronte a un autentico Sahara economico e sociale. La scelta di finanziare un referendum popolare con i soldi dei privati è stata una scelta infame della classe politica regionale, basata su ipocrisia e ignavia istituzionale”.
“Resta pertanto solo la via di un accordo che in cambio della nostra immediata indipendenza veda il pagamento di una parte del debito pubblico italiano in pro quota, nell’interesse di tutte le parti in gioco: il Veneto, che guadagnerebbe dai 20 ai 40 miliardi di euro all’anno di surplus finanziario, l’Italia, che eviterebbe la bancarotta sotto il peso del debito pubblico, e l’Europa, che non crollerebbe in logica conseguenza del default italiano”.
Conclude Gianluca Busato: “Per rafforzare tale via, se a marzo saremo ancora sudditi dell’Italia, Veneto Sì si presenterà in alternativa alla lega nord e ai partiti regionali, per ricevere un mandato diretto per ribadire unilateralmente la dichiarazione di indipendenza del 21 marzo e per trattarne le condizioni con le leadership europee e del mondo”.
Ufficio stampa – Veneto Sì
Sono pienamente d’accordo su quanto dichiarato da Busato, ma rimane il fatto che a parlare di Indipendenza ormai ci sono troppi “movimenti” che hanno proliferato come i partiti in Italia e ho la sensazione che molti di questi si diano da fare per essere in prima fila nell’accaparrarsi le poltrone dell’eventuale nascente Repubblica Veneta, nessuno escluso! Solo uniti potremo vincere questa battaglia !!!
Credo che quanto scriva Busato sia l’unica via da seguire. Chiedo quali possono essere le difficoltà insormontabili che ci vietano di presentarci alle prossime elezioni regionali come movimento per l’indipendenza del Veneto. Sono convinto che il 40% di coloro che non si sono presentati alle urne nelle elezioni precedenti, appoggeranno certamente il nostro movimento. Bupon lavoro Busato
Confermo quanto ho detto e sarei d’accordo sulla possibilità di indire il Referendum forti della Legge 16, ma sentendo gli umori attorno mi sono reso conto che molti di quelli che hanno votato entusiasti per PLEBISCITO EU al momento sono abbastanza delusi dal successivo silenzio e confusi dal fatto che la LEGA sta cavalcando il cavallo dell’Indipendenza e confondendo le idee di coloro che alla Lega avevano voltato le spalle: Salvini sta riaccendendo un po’ le simpatie per questo partito. Penso che si dovrebbe fare il possibile per rinfocolare lo spirito indipendentista che animava i veneti prima del Plebiscito e cercare di far loro capire che in prima battuta si vota solo per il SI’, poi si creeranno gli immancabili partiti sperando che siano molto pochi con una soglia di sbarramento molto alta e che godano del consenso popolare e non siano giochini di palazzo cui ci hanno abituato in Italia.