PARTE LA DISOBBEDIENZA CIVILE CONTRO IL TITANIC-ITALIA CHE VIETA L’USO DELLA BANDIERA VENETA A TREVISO

Gianluca Busato: “piena solidarietà e sostegno ai cittadini veneti che difendono i propri diritti in seguito a una assurda repressione del diritto di esprimere liberamente la propria opinione”.

bandiera-veneta-2 (1)Mentre il governo italiano porta avanti manovre finanziarie che potremo ribattezzare come manovre delle “tre carte”, o della “disperazione” del Titanic-Italia, ci sono cittadini veneti che cominciano ad applicare forme di disobbedienza civile in risposta a un’assurda repressione del diritto di espressione.

I fatti. Qualche settimana fa alcuni cittadini veneti si trovavano in piazza dei Signori a Treviso, ad assistere tranquillamente ad una protesta dei sindaci della Marca contro alcune imposizioni del Prefetto. Piccolo particolare, le poche persone che si erano ritrovate probabilmente ognuna per accompagnare il proprio primo cittadino, avevano con sé una bandiera veneta, in segno di appoggio alla propria comunità locale trattata come colonia dallo stato centrale.

Alla vista di qualche bandiera veneta, si è verificata una dura reazione delle forze dell’ordine, su chiara direttiva di carattere politico, che hanno contestato ai cittadini veneti il divieto di manifestare. Solo perché portavano con sé una bandiera veneta!! Già questa notizia appare assurda e immotivata, in particolar modo se confrontata con il lassismo e il permissivismo garantito verso manifestazioni spesso intolleranti se non violente di organizzazioni estremiste, dai no global di estrema sinistra alle formazioni di estrema destra, che oggi vengono tollerate in quanto alleate dei partiti italianisti, dal pd alla lega. Guai invece se si usa una bandiera veneta! In quel caso parte l’azione di repressione immediata. Come si faccia a definire dimostrazione non autorizzata un banale e naturale ritrovo di alcune persone che hanno seguito i propri sindaci appare del tutto illogico ed immotivato.

La notizia di oggi invece è però che finalmente diversi cittadini veneti hanno deciso di non farsi calpestare da un chiaro tentativo di divieto della libertà di espressione.

Diversi cittadini veneti quindi hanno deciso di far sapere alla questura che non riconoscono più come proprio uno stato che impedisce loro anche di parlare.

Riportiamo dopo il comunicato il resoconto dei fatti da parte di Daniele Quaglia, presidente della Life di Treviso.

gianluca_busatoGianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu e segretario di Veneto Sì ha dichiarato: “esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai cittadini veneti cui è stato impedito anche semplicemente di sbandierare la propria bandiera e di manifestare il proprio dissenso e la propria opinione. Questi sono metodi da stato di polizia, o forse meglio ancora da stato fallito che cerca pretesti per impedire anche semplici forme di riscatto civico. Salutiamo con soddisfazione invece la disobbedienza civile che diventa un atto sacrosanto di fronte ad atti che dimostrano invece il classico metodo dei due pesi e due misure: buoni con i violenti che sono alleati dello stato italiano, cattivi con i pacifici veneti che sventolano la propria bandiera e dimostrano amore per la propria terra”.

“Oggi – continua Gianluca Busato – nel triste 148° anniversario del vergognoso sopruso del plebiscito-truffa che con l’inganno e la violenza impose ai veneti l’annessione forzata all’Italia, e forti dell’espressione democratica e popolare che il 16-21 marzo 2014 ha visto oltre due milioni di veneti votare a favore della propria indipendenza, possiamo ben dire che i cittadini veneti dimostrano di non volersi più piegare come schiavi di fronte ad uno stato che dopo averci rubato i soldi e il frutto del nostro lavoro, ora vorrebbe goffamente privarci anche dei nostri sogni. La Repubblica Veneta vive e in breve tempo sarà pienamente e fattivamente indipendente”.

Conclude infine Gianluca Busato: ”I fatti di oggi credo impongano la necessità di manifestare in modo trasversale il nostro appoggio alla bandiera veneta gravemente offesa dalle istituzione italiane attraverso la repressione della libertà di espressione”.

Ufficio stampa – Veneto Sì

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Riportiamo il comunicato stampa sui fatti odierni dal sito della Life (www.life.it):

ITALIA in Difetto Assoluto di Giurisdizione nelle Venethie

daniele-quagliaLo Stato italiano non ha diritti legittimi sul territorio del Popolo Veneto e sui Veneti se non un’autorità illegittima derivante dall’occupazione militare e poliziesca del suddetto territorio.
E’ solo tramite questa che impone le sue leggi, le sue norme e le sue tasse ma il tutto è frutto di un rapporto di forza e non di un rapporto di diritto.
Tutte le occupazioni militari di Stati su altri Stati, si sono prima o poi esaurite ed anche questa occupazione italiana sulle Venethie è destinata ad esaurirsi.
In quanto tempo, dipende dai Veneti che hanno dalla loro parte la forza smisurata della disobbedienza civile, arma pacifica e letale contro i più sanguinari despoti.
Questo ne è un esempio.
daniele-quaglia-2Al sottoscritto è stato notificato da due Agenti della DIGOS (Polizia politica) di Treviso un “invito” a presentarsi in Questura per essere sentito circa la sua presenza davanti alla Prefettura di Treviso durante una contestazione dell’8 ottobre 2014. Si trattava di una contestazione alla decisione del Prefetto di assegnare al territorio ulteriori nuovi clandestini, nata spontaneamente in poche ore, senza avere il tempo di organizzarci e comunicarlo alla Questura svoltasi, peraltro, civilmente senza danni od offese a chicchessia. Poco più di una decina di persone che hanno espresso pubblicamente e civilmente il loro dissenso.
Ma questo in Italia non è consentito.
E così molti di loro dono stati raggiunti dall’ “invito” a presentarsi in Questura.
Sempre il sottoscritto ha negato ai due Agenti della DIGOS l’adesione a questo invito e contemporaneamente ha consegnato loro, per essere portata al Questore, una “Revoca alla convocazione in questura” revoca invito questura redatta su norme del Diritto internazionale e del diritto interno italiano, norme che decretano il “Difetto Assoluto di Giurisdizione” dello Stato italiano sul territorio delle Venethie e sui Veneti rendendo inefficaci sanzioni, ammende ed imposizioni di qualsiasi altro tipo.
repven-2Un piccolo fuoco acceso che i Veneti, seguendo l’esempio, potrebbero trasformare in incendio incontrollabile, come quello che distrusse Roma nel 64 dopo Cristo.
Allora, avanti tutta con la disobbedienza civile.

Daniele Quaglia

One comment on “PARTE LA DISOBBEDIENZA CIVILE CONTRO IL TITANIC-ITALIA CHE VIETA L’USO DELLA BANDIERA VENETA A TREVISO

  1. Gianpaolo Bucciol ha detto:

    Grande Danieleeee

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