Gianluca Busato: “i veneti sapranno riconoscere e voteranno VenetoSì e Plebiscito.eu che hanno saputo portare il progetto innovativo di indipendenza del Veneto alla ribalta internazionale con il Plebiscito Digitale”
[Treviso, 22 aprile 2015] – Oggi Luca Zaia ha buttato un po’ di fumo negli occhi, intruppando nella sua coalizione una collezione imbarazzante di surrogati autonomisti che da vent’anni hanno accompagnato i fallimenti della lega nord con insuccessi impressionanti.
Tra le varie cose notiamo che costoro, come tutte le componenti inconcludenti che fanno prevalere il folklore sulla concretezza del progetto indipendentista, tra l’altro sono assicurazione di minusvalenza elettorale, da un punto di vista storico. Ovvero, fanno perdere voti a chi si coalizza con loro. Questi ex democristiani, ex missini, ex forzitalioti, ex udc, ex tutto, hanno solo saputo cercare di controllare partiti autonomisti e indipendentisti che sotto la loro brillante gestione sono presto diventati rottami della politica venetista che nessuno più ricorda.
Un coacervo informe e senza visione, che, a detta del governatore uscente, ricerca come proprio primo punto “l’autonomia come Trento e Bolzano”.
A tal proposito, l’ignoranza politica di Luca Zaia è impareggiabile, se pensiamo che, solo per citare un punto, Bolzano gode di un’autonomia assicurata nientemeno che da un trattato internazionale, siglato a Parigi tra De Gasperi e Gruber. Il 5 settembre 1946 fu infatti ratificato l’accordo tra Italia ed Austria che riconosceva da un lato la sovranità italiana sull’Alto Adige, ma dall’altro stabiliva l’autonomia amministrativa delle province di Trento e Bolzano e istituiva una serie di misure volte a tutelare la minoranza di lingua tedesca.
La questione sudtirolese fu anche sollevata in sede ONU nel 1959, tramite il ministro degli esteri austriaco Bruno Kreisky, che costrinse il governo italiano a trattative bilaterali con l’Austria fino all’intesa definitiva raggiunta il 30 novembre 1969 a Copenaghen in un incontro tra il ministro degli esteri italiano Aldo Moro e l’omologo austriaco Kurt Waldheim. Seguì quindi all’approvazione del Pacchetto Alto Adige, Ad esso seguì il un provvedimento elaborato dai governi italiano e austriaco tra il 1962 e il 1969, che comprende 137 norme concernenti la questione dell’autonomia politica e linguistica dell’Alto Adige, dei quali 94 furono attuati per mezzo della modifica dello statuto regionale del 1948 per via costituzionale, 8 con norme di attuazione previste dallo statuto regionale, 15 con legge statale, 9 con semplici decreti, e il resto con atti amministrativi.
Non ci pare di respirare un simile afflato riformista né una portata internazionale nella visione della coalizione imbarazzata ed imbarazzante a fianco di Zaia, che cerca unicamente di recuperare qualche poltroncina e qualche comodo privilegio, dopo aver parassitariamente cercato di agganciarsi a chi ha saputo portare la questione veneta all’attenzione del mondo.
L’ indipendenza del Veneto, da un punto di vista concreto, ha infatti raggiunto il proprio apice con l’azione di Plebiscito.eu e VenetoSì, che oggi si pongono come unica alternativa al disastro italiano rappresentato dai partiti che cercano di spolpare ancor più il Veneto, colpito dalla più grave crisi socio-economica della sua storia contemporanea, causata dall’azione famelica dei governi di destra e sinistra che, nell’era Zaia, hanno rubato al Veneto 100 miliardi solo di rapina fiscale, senza considerare altri 40 miliardi di interessi sul debito pubblico che i veneti hanno dovuto pagare in questa infausta legislatura regionale e altri sprechi per decine di miliardi di euro dovuti all’insipiente inazione di Luca Zaia e della sua coalizione di governo.
Oggi finalmente con VenetoSì possiamo voltare pagina e completare l’unico progetto indipendentista internazionalmente riconosciuto, dopo la vittoria plebiscitaria nel referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014 e la certificazione diplomatica secondo le norme previste dall’OSCE e dall’UE con la consegna della relazione finale del Comitato degli Osservatori Internazionali, avvenuto a Venezia lo scorso 28 marzo 2015.
I veneti sapranno bacchettare chi l’indipendenza del Veneto l’ha boicottata, come Luca Zaia e e premiare chi l’ha perseguita con genialità, innovazione e con fatti concreti, come Plebiscito.eu e VenetoSì.
Gianluca Busato
Candidato Presidente del Veneto
per VenetoSì / Plebiscito.eu
grande ma grande pernacchia venetista….