Qualche settimana fa è passato sotto silenzio un comunicato di ANC, Assemblea Nacional Catalana, la più grande organizzazione indipendentista, trasversale e famosa per l’organizzazione delle manifestazione oceaniche che ogni anno vedono sfilare per le strade di Barcellona milioni di catalani favorevoli all’indipendenza. Il comunicato era intitolato “ANC non ha nulla a che spartire con indipendenza veneta”, prendendo clamorosamente le distanze da una manifestazione indetta da tale partito a sostegno della causa catalana.
Oggi pensiamo sia il caso di tornarci per spiegarne ancor meglio le motivazioni, dopo la pubblicazione di un bel video con un’intervista di Rai News all’ex presidente catalano Artur Mas condannato dal tribunale costituzionale all’interdizione dai pubblici uffici per aver promosso il referendum consultivo per l’indipendenza della Catalogna del 9 novembre 2014.
Crediamo sia utile ascoltare le parole di Artur Mas, in particolare quando spiega che gli indipendentisti catalani sono cosa ben diversa dai populisti antieuropeisti e intolleranti che sono apparsi sulla scena politica europea negli ultimi tempi, in quanto i catalani sono a favore dell’indipendenza della Catalogna e sono anche a favore della sua permanenza nell’Unione Europea, dell’adozione dell’Euro come moneta, dell’adesione alla Nato come sistema difensivo comune e sono a favore dell’accoglienza dei rifugiati che scappano da scenari disumani di guerra e miseria.
Tali parole sono ancora più significative se pensiamo che provengono da Artur Mas, che è un leader che si posiziona a centro-destra e non certo a sinistra da un punto di vista politico. Tutti questi punti sono qualificanti di una linea che di fatto è antitetica, tanto per fare un esempio, a quella della lega nord, che infatti da decenni è bandita dall’arco dei movimenti indipendentisti europei civili.
Ma è antitetica anche a una parte del venetismo nostalgico, quando questo occhieggia a generiche campagne populistiche “anti-clandestini”, che confondono la disorganizzazione dello stato italiano in tema di immigrazione e l’affarismo delle consorterie legate ai partiti che lucrano sui più poveri e disgraziati, mescolandolo ad arte con il razzismo contro chi magari ha un altro colore di pelle, oppure proviene da altri continenti. In questo gruppo facebook, ad esempio, dal nome esemplificativo “STOP AI CLANDESTINI A BOVOLONE”, uno dei leader di Indipendenza Veneta, Lucio Chiavegato, interviene spesso e volentieri solleticando senza neanche tanto nasconderlo i temi tanto cari alla “pancia” razzista e xenofoba, in un modo che sa tanto di Klu Klux Klan più che di indipendentismo sano e tollerante per definizione.
Poi lo stesso Chiavegato ha gioco facile a raccogliere tutti a sua difesa in occasione del processo-farsa di Brescia, che ricordiamolo, è frutto di un’azione di politica giudiziaria fatta in fretta e furia solo 10 giorni dopo che, giusto 3 anni fa, oltre 2,3 milioni di veneti avevano votato all’89,10% a favore dell’indipendenza del Veneto nel referendum digitale organizzato da Plebiscito.eu. E se Plebiscito.eu e Veneto Sì l’11 aprile 2014 a Vicenza seppero organizzare la più grande manifestazione a difesa dei veneti ingiustamente perseguitati, è altrettanto chiaro però che sul piano della linea politica non può esserci sintonia con chi, un po’ di nascosto, magari solo occhieggiando, per poi dire “no io no, ci mancherebbe”, gioca a fare il piccolo Klu Klux Klan di casa nostra.

Manifestazione di Plebiscito.eu a sostegno dei veneti ingiustamente processati. Vicenza, 11 aprile 2014.
Quella linea è antitetica all’indipendentismo moderno perseguito dai movimenti indipendentisti europeisti di Catalogna, Scozia e di tutte le regioni europee che vedono invece in Bruxelles un prezioso alleato proprio contro le capitali lontane di stati multinazionali falliti e contro i centri di potere spesso colonialisti e predatori delle risorse locali.
A poco vale quindi farsi fotografare con i leader di quei movimenti se poi a casa propria si scimmiotta la lega e le forze populiste antieuropee, che invece perseguono proprio l’obiettivo contrario.
Artur Mas dice: “La libertà ha un prezzo e bisogna essere disposti a pagarlo”. Uno dei prezzi della libertà è dato anche dalla coerenza e dal rispetto di principi inderogabili. La chiarezza e la coerenza assoluta su questioni di principio così basilari non possono essere mai in discussione: per tale ragione Plebiscito.eu e Veneto Sì sono oggi l’unico alfiere in Veneto di una linea politica per l’indipendenza del Veneto e Pro Europa Pro Euro Pro Nato e Pro Tolleranza.
Gianluca Busato
Veneto Sì / Plebiscito.eu