A 20 giorni dalle elezioni digitali autogestite del Parlamento Veneto, la partitocrazia italiana entra in una crisi irreversibile sotto la spinta indipendentista
[Venezia, 25 febbraio 2015] – In questi giorni si consuma una lacerante guerra interna di potere nella lega nord tra il sindaco di Verona Flavio Tosi e il governatore uscente del Veneto Luca Zaia. La scissione in corso dimostra in modo chiaro le contraddizioni di un partito oramai sradicato e lontano e dall’originale movimento territoriale, trasformato dal nuovo segretario Salvini in un soggetto nazionalista ed estremista, completamente sordo e insensibile alla dura crisi che sta mettendo a dura prova il Veneto.
L’instabilità delle forze politiche italianiste in Veneto è in realtà causata dalla forza e dal consenso inarrestabile verso il movimento a favore dell’indipendenza del Veneto, che non può più sopportare un’oppressione fiscale che ci deruba del frutto del nostro lavoro e anche delle speranze. Oggi tale movimento è rappresentato dall’azione di Veneto Sì e dal candidato presidente del Veneto Gianluca Busato, che ha saputo interpretare e guidare il consenso plebiscitario emerso dal referendum di indipendenza del Veneto organizzato da Plebiscito.eu il 16-21 marzo 2014, che ha visto l’89,10% di voti favorevoli all’indipendenza su oltre 2,3 milioni di veneti votanti.
Le crepe della partitocrazia determinano le tristi vicende del pollaio leghista e una commovente campagna elettorale della candidata del pd che dimostra tutta la propria impotenza di fronte alle offese e al disprezzo che montano incontrollabili nei bar e nelle piazze del Veneto verso un governo italiano che dimostra tutta la propria inadeguatezza.
La lacuna più grande dei partiti italiani è la mancanza di un progetto politico. Essi riportano una mera proposta amministrativa, quando è del tutto evidente che oggi serve una visione progettuale di spessore e di livello superiore, che possa consentire a Venezia e al Veneto di recitare il ruolo di baricentro e crocevia strategico dei grandi cambiamenti geopolitici in corso, che ci vedono naturale snodo logistico e di hub sistemico al centro delle tratte europee e transcontinentali di prossima preparazione. Dalle “nuove vie della seta” alle vie di comunicazione con altri quadranti, il Veneto deve prepararsi nei prossimi 10 anni a un ruolo di protagonista, che vede del tutto inadeguati e impreparati ad affrontarlo gli attuali rappresentanti della partitocrazia italiana.
Questa è la ragione più profonda del consenso verso l’indipendenza del Veneto, che vedrà un nuovo passaggio inedito con le prossime elezioni autogestite del Parlamento Veneto, che si terranno sempre via internet attraverso il sito www.plebiscito.eu dal 15 al 20 marzo (da 10 giorni è possibile preregistrarsi per ottenere il codice di voto), e troverà ulteriore conferma nelle prossime elezioni regionali di maggio, dove il confronto tra VENETO SI e VENETO NO avrà un esito del tutto naturale a favore della piena indipendenza del Veneto.
Gianluca Busato, oggi intervistato dal Fatto Quotidiano, ha dichiarato: “La guerra in corso all’interno della Lega tra Salvini e Tosi? Per noi indipendentisti è una manna, sembra che stiano lavorando per noi, non ci serviva perchè il consenso dei veneti nei nostri confronti è in decisa crescita, c’è tanto entusiasmo,ma non c’è dubbio: ci aiuta e per noi va ancor meglio”.
“Noi non entriamo nelle vicende interne della Lega, ma questa vicenda fa emergere una contraddizione che già c’era – spiega Busato – un movimento che nasce sul territorio e che poi si trasforma in partito nazionale italiano non può salvare capra e cavoli, e cercare di raccogliere voti su di una base indipendentista e allo stesso tempo cercare consensi in ambito nazionalista”.
“Per quanto ci riguarda noi siamo impegnati nel portare a conoscenza del Veneto l’unica soluzione concreta alla drammatica crisi socio-economica imposta dalla permanenza sotto lo stato italiano, che è rappresentata dal nostro progetto concreto per la piena indipendenza del Veneto, che ora si incentra sulle prossime elezioni per il Parlamento Provvisorio della Repubblica Veneta”.
Ufficio stampa – Veneto Sì