QUOTE LATTE, UNA BOLGIA INFERNALE ITALIANA CHE TUTTO INGHIOTTE. INDIPENDENZA UNICA SOLUZIONE

Ennesima dimostrazione del fallimento del sistema-italia e della necessità del sostegno a chi rappresenta internazionalmente la questione dell’indipendenza del Veneto

quote_latte“Ho chiuso la stalla per colpa delle quote latte e adesso lavoro come dipendente” questa è la voce di uno dei tanti allevatori che giocoforza ha rinunciato alla sua libertà d’impresa.

Sulla questione delle “quote latte” si potrebbero scrivere mille storie una per ogni imprenditore.

I politici e burocrati italiani hanno detto tutto e il contrario di tutto ma, basta leggere le conclusioni della Corte dei conti (Deliberazione n. 20/2012/G) per far crollare il loro castello di MENZOGNE ed inchiodarli alle loro responsabilità: “la difficoltà nel tutelare gli interessi nazionali in sede diplomatica durante le trattative per la definizione del mercato unico del latte, la tardiva e, spesso, incoerente trasposizione della normativa dell’Unione europea in sede legislativa nazionale, la confusione nella determinazione dell’esatta produzione di latte a livello nazionale per l’inattendibilità dei dati forniti dall’amministrazione e dalle categorie di produttori […] hanno condotto – in un intreccio di responsabilità a vari livelli (politico, legislativo, amministrativo, delle categorie dei produttori stessi) – la trentennale gestione delle quote latte – giunta, peraltro, ormai, alla sua scadenza, prevista per il 2015 – ad un livello di criticità notevole” per trarre le prime considerazioni sulla questione”.

Di chi è la colpa? Sono gli stessi parassiti che ci dicono la verità: “decreti legge spesso reiterati o abbandonati, leggi di conversione che modificano sostanzialmente i decreti legge, norme retroattive, commissioni governative e ministeriali, ricorsi giurisdizionali, contenzioso ricorrente con la Commissione, nuovi e contraddittori assetti per l’ente di settore (A.i.m.a./Ag.e.a.): tutto ciò, già al primo approccio, evidenzia orientamenti ed indirizzi confusi e, talvolta, confliggenti nella gestione della vicenda delle quote latte”.

Ora, in perfetto stile italico, DICONO che dovrebbe pagare Pantalone e così con “la legge di stabilità 2014 il Governo ha deciso di modificare l’articolo 8 del decreto-legge n. 5 del 2009, nel senso di affiancare alla Guardia di finanza anche le società del gruppo Equitalia, al fine di garantire una maggiore efficacia della riscossione, anche in considerazione delle difficoltà applicative della previgente normativa che avevano determinato, di fatto, il rallentamento della fase esecutiva. […] In proposito Agea ed Equitalia hanno già predisposto 1.405 cartelle esattoriali con interessi aggiornati al 31 dicembre 2014, attualmente in fase di notifica agli interessati.” per il recupero del “dovuto di 1.343 milioni di euro”.

Non ci vuole molto a capire che la vicenda delle quote latte è paragonabile ad una bolgia infernale che tutto inghiotte. Una bolgia dove l’intreccio di responsabilità politiche, legislative, amministrative, delle categorie e dei produttori stessi accomuna truffati a truffatori, onesti a disonesti, corrotti e corruttori.

Alcuni produttori di latte hanno venduto la propria anima al miglior offerente per salvare l’azienda, altri si sono fatti sopraffare dalla disperazione. La maggior parte di loro ha voluto credere alle vane promesse del politico italiano di turno che prima intascava il voto per poi si dimenticava di loro, intanto le multe e sanzioni andavano alle stelle.

SE i produttori vogliono veramente uscire dal problema non c’è altra via che fare un salto di paradigma.

DEVONO essere consapevoli che cambiare l’uomo ma operare nello stesso scenario e nella stessa acqua melmosa non risolve in problema.

La vera soluzione è cambiare acqua e contenitore. Ciò significa cambiare il contesto dove la responsabilità assuma valore assoluto, la giustizia sia rapida e certa, dove chi sbaglia paga qualunque sia la sua posizione.

La certificazione di validità e di legittimità del referendum di indipendenza del Veneto firmata dal Comitato degli Osservatori Internazionali è un punto di non ritorno anche da un punto di vista legale e del diritto internazionale.

La piena e fattiva indipendenza della Repubblica Veneta è più vicina e “il silenzio di questi giorni testimonia il terrore della partitocrazia italiana di fronte ad un cambio di livello inaspettato. Questo è niente rispetto a ciò che ci attende a breve”

Il sistema Italia è fallito, insieme ai suoi complici, su tutti i fronti.
Ora la domanda è semplice: VENETO SI o VENETO NO?

Mauro Fontana
Consiglio Nazionale – VenetoSì

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    One comment on “QUOTE LATTE, UNA BOLGIA INFERNALE ITALIANA CHE TUTTO INGHIOTTE. INDIPENDENZA UNICA SOLUZIONE

    1. caterina ha detto:

      bisogna allontanarsi quanto prima da questo marasma italiano che intossica tutto , aziene produttori e consumatori…sì anche i consumatori che non sanno più da quale materia prima vengono i prodotti che comperano ai banchi dei supermercati dove arriva di tutto, mentre il nostro latte e le nostre specialità sopravvivono solo come prodotti di nicchia e l’erba dei nostri prati di pianura e quelli profumati di fiori di montagna non serve più a nutrire i nostri bovini ma è solo spesa in più dovura all’obbligo di sfalciarla ugualmente per non servire a niente se non per evitare multe salate … siamo all’assurdo!
      Non vedo l’ora che possiamo valorizzare al massimo la nostra terra e tutto quello che essa ci offre per la saggezza di chi da sempre la sa gestire!
      Presto potremo farlo! presto saremo liberi…

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