L’indipendenza del Veneto è indigesta ai signori dei partiti italiani, perché la torta dell’affarismo sarebbe bandita dalla tavola italiana ben apparecchiata della politica, locale e centrale.
Oggi Zaia in una consueta produzione giornaliera monstre di comunicati stampa su tutto lo scibile umano (attività un po’ contraddittoria per chi aveva annunciato che “non avrebbe fatto campagna elettorale”), non ha mancato di pronunciarsi in merito all’annuncio fatto da Furio Bragagnolo, patron di “Pasta Zara”, intenzionato a trasferire la sede dell’azienda nel vicino Friuli Venezia Giulia a statuto speciale.
Zaia, nel commentare la questione si lascia scappare la voglia di sostituire lo stato centrale come tassatore infernale. Egli infatti afferma che “se noi avessimo lo stesso regime fiscale della vicina regione autonoma terremmo nelle nostre casse 14,5 miliardi in più. E poiché l’irap che incassiamo vale 2,8 miliardi e il bollo auto 500 milioni potremo abolire queste due tassazioni e ci resterebbero ancora 11,5 miliardi da utilizzare, da spendere”. Altro che flat tax al 15% come ciancia il suo capopartito Salvini!
Beh, sinceramente ci pare un po’ poco fare tutto questo bailamme per abolire solo l’irap e il bollo auto ed avere una marea di soldi da dare a politici locali da spendere chissà come. Questa maledetta mentalità keynesiana dello spendi e spandi pubblico si è purtroppo fatta largo in molta classe dirigente attuale, che brama dalla voglia di spendere i nostri soldi.
In questo esercito dell’apocalisse si segnalano anche nuovi generali che mai ti saresti aspettato, come quel Corrado Passera, che venerdì mattina, mentre mi dirigevo in auto a visitare un Cliente, ho avuto la sventura di ascoltare a Radio Anch’io, mentre proponeva di svalutare l’euro a più non posso e investire 1.000 miliardi in nuova spesa pubblica statale, dalle infrastrutture all’istruzione.
Cari amici politici dell’esercito della salvezza, che vi mettere qualche mostrina insignificante solo per darvi una posizione nella scacchiera della politica, dovete mettervi in testa che ad aver mandato a scatafascio il sistema dello stato italiano è stata proprio la mania di spendere e spandere per tutto, dal clientelismo a spesso inutili, controproducenti, improduttive e faraoniche opere pubbliche. Non sarà certo il fatto che si sostituisce un politico con la mostrina di “destra” a quello con la mostrina di “sinistra” che le cose si possono risolvere, né tantomeno lasciando mano libera a chi con il Mose ha già dimostrato quale sia l’uso che intendono farne.
Si capisce allora perché uno Zaia, o una Moretti qualsiasi siano refrattari all’idea di indipendenza del Veneto, che sarebbe coniugata a un sistema a democrazia diretta dove i cittadini con i referendum su tutto (anche sulle tasse!) tagliano le unghie ai politici spendaccioni, e preferiscono invece il ben più succoso sistema di autonomia per il Veneto, dove possono farsi gli appalti tutti loro (per dirla alla Razzi), senza lasciare fette di torta a Roma che più che ladrona è solo ingorda delle tangenti e delle commissioni dei politicanti locali.
Si capisce allora perché, nella più classica logica veneta del “can no magna can”, il parlamento italiano abbia deciso di continuare a pagare lo stipendio di parlamentare, attraverso il furto delle nostre tasse, a un ladrone reo confesso, che è anche presidente della commissione Cultura a Montecitorio. Cultura del furto e della corruzione?
L’indipendenza del Veneto è indigesta ai signori dei partiti italiani, perché la torta dell’affarismo sarebbe bandita dalla tavola italiana ben apparecchiata della politica, locale e centrale.
Gianluca Busato
Segretario – VENETO SI
Mi rendo conto ogni giorno di più che quanto dici collima esattamente con le mie convinzioni in particolare con l’analisi delle ragioni (!) politiche che la vecchia classe dirigenziale (?) accampa per non dare spazio alle legittime aspirazioni dell’Indipendenza Veneta! Dobbiamo dare una svolta a questa situazione innanzitutto con il Referendum per cui abbiamo una legge già approvata e poi con un nuovo sistema che preveda una nuova costituzione e una gestione del potere alla svizzera, con la piena partecipazione del popolo veneto per le decisioni e le scelte di chi ci dovrà governare. E chi sbaglia ( o ruba ) dovrà pagare, ma pagare salato!!!!
Anche io sono daccordo con Gianluca su tutto ma non sono daccordo con te Giuseppe, non possiamo aspettare che ci facciano fare il referendum. Ce lo siamo già fatti e ci hanno certificato pure i voti, adesso bisogna continuare e preparare le fondazioni dello nuovo stato veneto.