I FANNULLONI DELL’OSPEDALE DI NAPOLI DIMOSTRANO CHE SI PUÒ LASCIARE A CASA ALMENO 1 MILIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI

Metà dei dipendenti del Loreto Mare di Napoli erano assenteisti, eppure la struttura funzionava. E se questa fosse una regola generale?

Un paio di giorni fa ha fatto scalpore la notizia di un blitz dei carabinieri del Nas all’ospedale Loreto Mare di Napoli, che ha visto oltre 90 dipendenti indagati per assenteismo, di cui 55 finiti agli arresti domiciliari. A suscitare la curiosità è stata la creatività di alcune “assenze”, da chi faceva lo chef in un ristorante durante l’orario di lavoro, a chi giocava a tennis, oppure faceva shopping in gioiellerie. In tutto gli assenteisti cronici erano quasi la metà dei dipendenti del nosocomio.

C’è però un altro aspetto particolare della notizia che non è stato analizzato dai media. Ovvero il fatto che se è vero che l’ospedale Loreto Mare di Napoli è una struttura di tutto rispetto, con diverse eccellenze, non si capisce come possa funzionare, con risultati anche apprezzabili, con la metà, o un terzo dei dipendenti che non lavorano.

La vera notizia allora che emerge è che questa è la dimostrazione scientifica che metà dei dipendenti non sono essenziali per il funzionamento del nosocomio. Se solo si alza lo sguardo e si andasse ad indagare su quale sia l’effettiva utilità dei dipendenti pubblici in tutte le strutture pubbliche in ogni settore ci viene il dubbio che potrebbe emergere una voragine impressionante.

Siamo andati a fare qualche ricerca, ma i dati aggiornati da fonti attendibili sono realmente difficili da trovare. Speriamo che qualche addetto del settore riesca a trovare cifre più aggiornate delle nostre.

Ecco cosa abbiamo trovato.

  • I dipendenti pubblici a tempo pieno sono 3,3 milioni.
  • In aziende pubbliche a controllo statale con quota sopra il 50% vi sono inoltre circa 700.000 dipendenti a tempo pieno.
  • Nelle Aziende Partecipate dal Tesoro abbiamo 300.000 dipendenti a tempo pieno
  • Le Consulenze e i lavori temporanei sono circa 560.000.
  • I contratti a tempo determinato full-time sono 3.232.954.
  • I contratti a tempo determinato part-time: sono circa il 3,5% di tale cifra.
  • Il personale a tempo determinato e con contratto di formazione e lavoro risulta pari a 80.413 persone.
  • I supplenti brevi della scuola: non si sa il numero si rileva solo la spesa.
  • I professori universitari a contratto e i ricercatori assegnisti dell’Università sono circa 20 mila.

I dipendenti degli organi costituzionali hanno un bilancio a parte:

  • i dipendenti della Camera sono 1500 circa
  • i dipendenti del Senato sono 829
  • i dipendenti del Quirinale sono 2 mila circa
  • i dipendenti della Corte costituzionale sono 350.
  • Andiamo a vede la situazione delle consulenze.

Nel 2009 lo Stato ha distribuito 299.281 consulenze esterne.

Ad essi vanno aggiunti altri 27 mila incarichi esterni assegnati dal Servizio sanitario nazionale.

La cifra però è parziale, perché meno della metà delle amministrazioni pubbliche ha comunicato i propri dati al ministero, perciò – stimava al tempo la funzione pubblica – si può supporre che le consulenze siano circa 500 mila in un anno.

Dunque, sommando anche i consulenti, arriviamo a circa 4 milioni di persone stipendiate dallo Stato.

Restano ancora da calcolare:

  • gli interinali, circa 8 mila
  • gli Lsu, i cosiddetti «lavoratori socialmente utili», impiegati soprattutto al Sud, 17 mila circa,
  • le collaborazioni coordinate e continuative: 37.443 persone

Aggiungiamo quindi circa 60 mila persone, arrivando a oltre 4 milioni di stipendiati dallo Stato su circa 22 milioni di occupati.

Vi sono poi da aggiungere tutti i dipendenti che sono dipendenti pubblici, ma che non sono impiegati nel settore statale (scuola, ministeri, polizia, forze armate) né nel settore pubblico non statale (Servizio sanitario nazionale, regioni e autonomie locali).

Le statistiche finora illustrate, ovvero quelle dello Stato centrale, non li contemplano.

Volete sapere una cosa straordinaria a questo punto? Lo Stato non sa quante aziende possiede.

E se per caso volessimo includere nella cifra oltre al totale degli statali, oltre all’esercito delle partecipate e controllate locali, anche quello delle partecipate del Tesoro?

Ad esempio, la Rai, posseduta al 99,5% dal ministero dell’Economia, e i suoi 13.299 dipendenti. O l’Anas (100% del Tesoro) con 6357 dipendenti, di cui 2 mila dirigenti. O Fs ferrovie dello Stato (100%) con 71.191 dipendenti. O Posteitaliane Spa (100%) con 144 mila dipendenti.

Continuiamo: l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, meglio nota come Invitalia (100% pubblica), un altro migliaio di stipendi.

E molte altre società possedute o partecipate dal ministero dell’Economia (Eni, Enel, Finmeccanica…), in tutto 33, e altre migliaia e migliaia di persone.

Stime dell’Istat parlano di 4.186 aziende in cui la partecipazione pubblica supera il 50%, per un totale di 681 mila occupati. Altre stime che considerano anche le aziende con quota di partecipazione pubblica sotto il 50%, ma in ogni caso in situazione di controllo vedono superare addirittura le 10.000 imprese.

Facendo un po’ di somme abbiamo 13299+6357+71191+144000+1000+681000 = 916847 altri dipendenti pubblici.

Solo da queste cifre che si possono desumere, senza conoscere le altre, si capisce che i dipendenti pubblici siano oltre 5 milioni.

Se andiamo poi a vedere qual è la spesa pubblica per il pubblico impiego e proviamo a fare un po’ di paragoni con altri Paesi la preoccupazione sale ancora.

Tanto che in Italia la spesa per il pubblico impiego pesa per l’11,1% del Pil mentre in Germania pesa per il 7,9% del PIL, pur avendo .la Germania 1 milione di dipendenti pubblici in più (dati 2011).

In UK pesava come in Italia ( per l’11,5% nel 2011 ma i dipendenti pubblici inglesi erano il doppio di quelli italiani).

Lasciando a qualche ricercatore che abbia più tempo e competenza del sottoscritto il compito di fare un’analisi rigorosa della situazione aggiornata dell’impiego pubblico considerando tutti i rivoli, ciò che si può concludere dalla notizia dei fannulloni trovati all’ospedale di Napoli è che probabilmente si inizia a comprendere perché la spesa pubblica per il pubblico impiego sia così fuori controllo.

Ecco perché l’altro giorno, nel lanciare i nostri 20 punti per uscire dal medioevo italiano, abbiamo stimato che si possa smagrire il bilancio dello stato di almeno 1 milione di stipendi pubblici rispetto agli oltre 5 milioni di assegni staccati ogni mese dallo stato italiano.

E con i soldi risparmiati dei loro stipendi si potrebbero magari aiutare persone realmente in difficoltà, fornendo loro servizi di assistenza che oggi non vengono forniti, oppure semplicemente abbassare le tasse e permettere a cittadini e imprese di avere più soldi in tasca e ridare ossigeno al ciclo economico.

C’è una sola controindicazione, ovviamente in tale misura: la fine del sistema clientelare che permette al Partito Unico della Spesa Pubblica (PD+Lega+FI+M5S+tutti) di costruirsi il consenso con il voto di scambio che hanno usato da sempre per mantenersi al potere nonostante il fallimento del sistema italiano nel suo complesso.

Per questo diventa fondamentale il Primo Punto del nostro programma, ovvero i Negoziati per indipendenza del Veneto e di tutte le regioni che la richiederanno, oppure che avanzeranno domanda di maggiore autonomia. Da tali negoziati saranno stipulati gli accordi di ripartizione del debito pubblico in base ai criteri internazionalmente adottati. Ciò consentirà: di ripianare parte del debito pubblico e di garantirne la sostenibilità per lo stato italiano e nel contempo di generare cicli economici virtuosi nelle regioni rese indipendenti grazie ai surplus finanziari che potranno essere generati e alla maggiore responsabilità finanziaria territoriale che ne deriverà.

Gianluca Busato
Veneto Sì / Plebiscito.eu

One comment on “I FANNULLONI DELL’OSPEDALE DI NAPOLI DIMOSTRANO CHE SI PUÒ LASCIARE A CASA ALMENO 1 MILIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI

  1. Ugo ha detto:

    Ma, digo ma parchè i numari xe numari e altro no i dise a parte e soite specueassion di turno par farse bei….
    no vojo difendare i dipendenti pubblici, ma prima de parlare ‘ndemo vedare. prima de tuto saria da fare piassa pulita dei tutti i dirigenti e rassionaixare e poltrone ! responsaisarli o te fe ben o te ve casa e solo ripeto solo alla fine parlemo dei operai impegati e tuta chea massa de ultimo liveo chel xe el specio del comportamento dei “capi” e me fermo qua

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