Pubblicata copia del decreto del giudice Bruno Casciarri. Ora seguiranno denunce e azioni legali verso tutti coloro che continueranno a diffamare Plebiscito.eu e a gettare ombra sulla legalità dei Bond Veneti
Ieri Plebiscito.eu ha risposto all’attacco polemico della senatrice Laura Puppato, che nei giorni scorsi si era scagliata contro il movimento per l’indipendenza del Veneto e in particolare contro l’emissione di Bond Veneti.
Oggi pubblichiamo in anteprima assoluta copia dell’originale decreto di archiviazione disposto il 19 gennaio 2017 dal giudice Bruno Casciarri, che ha concluso un lunghissimo procedimento di indagine, originato da una denuncia presentata alla guardia di finanza italiana ancora il 6 novembre 2014 da tal Giovanni Dalla-Valle. Il Dalla-Valle probabilmente aveva agito per rivalsa verso Plebiscito.eu, che lo aveva allontanato pochi mesi prima per gravi comportamenti in contrasto con i principi del movimento.
Fatto sta che da tale ridicola denuncia ha preso origine una lunga e minuziosa indagine da parte della giustizia italiana, che alla fine ha sancito la piena legittimità dei Bond Veneti.
La guardia di finanza italiana e gli organi inquirenti hanno scandagliato nel dettaglio tutti le attività e i conti correnti del movimento e del suo presidente Gianluca Busato per circa 2-3 anni, senza trovare anche il minimo appiglio per una qualsiasi azione giudiziaria. Sono stati sentite moltissime persone che avevano acquistato Bond Veneti ed effettuato donazioni al movimento ed è stata condotta ogni tipo di indagine. Alla fine la guardia di finanza italiana non ha potuto constatare che l’emissione di Bond Veneti veniva (e viene) condotta senza alcuna promessa di rendimento, in quanto trattasi di donazioni a supporto del progetto di indipendenza del Veneto.
L’archiviazione è stata pertanto un’ovvia decisione conseguente da parte dei magistrati italiani, in quanto non sussisteva alcuna ipotesi di reato, poiché i Bond Veneti sono un’operazione perfettamente legale e compatibile con le norme sia bancarie sia fiscali persino dello stato oppressore italiano. Di tale decreto di archiviazione abbiamo ricevuto copia lo scorso 11 gennaio 2018.
Questa è un’ulteriore testimonianza di correttezza della condotta di Plebiscito.eu, l’unica entità che ha saputo dare voce ai veneti organizzando il referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014, che vide oltre 2,3 milioni di veneti votare con la vittoria plebiscitaria dell’89,10% di Sì all’indipendenza della Repubblica Veneta.
Altrettanto evidente è che ora seguiranno denunce e azioni legali verso tutti coloro che continueranno a diffamare Plebiscito.eu e a gettare ombra sulla legalità dei Bond Veneti. Purtroppo per anni siamo stati diffamati dagli organi di stampa e dai partiti italiani, con il supporto più o meno consapevole anche di molti veneti invidiosi che mal hanno sopportato il successo dell’azione innovativa di Plebiscito.eu, che ha saputo guardare in avanti creando strumenti tecnologici per l’emancipazione veneta.
Come anche oggi avviene grazie alla creazione di eVenetia, il Cripto-Stato ipersicuro (a differenza delle piattaforme colabrodo dei partiti italiani, violate costantemente dagli hacker) che dallo scorso Natale ha aperto le iscrizioni gratuite e le domande di cittadinanza e residenza digitale veneta, aperta a tutti i cittadini del mondo, esattamente come fa l’Estonia, stato membro dell’Unione Europea all’avanguardia nella rivoluzione digitale.
Per supportare al meglio il processo di indipendenza del Veneto e per incoraggiare la lungimirante e coraggiosa azione civica di Plebiscito.eu, unica soluzione al disastro italico, prenotiamo fin d’ora tanti Bond Veneti, rinnovando la nostra fiducia nella Repubblica Veneta.
Ufficio comunicazione – Veneto Sì / Plebiscito.eu