Le parole di ieri del ministro dell’interno italiano Alfano sono un vano tentativo di fermare la marea indipendentista. Zero Branco con Giannarciso Durigon primo territorio libero della Repubblica Veneta?
Per quanto meriti farvi cenno, le dichiarazioni di ieri di Angelino Alfano vanno analizzate con un minimo di dettaglio in quanto hanno una tripla valenza, legate al suo ruolo di capo di un partito impegnato nelle europee, di abboccamento ai partner elettorali in Veneto e infine di ragione istituzionale, in quanto ministro degli interni dello stato italiano, che si trova per primo a mostrare la faccia dopo la figuraccia mondiale fatta con il boomerang della repressione giudiziaria basata sul nulla e che vede ancora due patrioti veneti ingiustamente incarcerati.
La prima ragione è elettorale classica: Alfano cerca di ingraziarsi gli elettori veneti ripetendo il disco rotto delle promesse elettorali, tra l’altro volte al passato. Il federalismo “spinto”, che tra l’altro è anche linguisticamente di retroguardia e un po’ tendente al genere “hard”, non ci interessa, in quanto è molto meno di ciò che serve ai veneti ed è pure politicamente impossibile da realizzare (la maggioranza di parassiti non potrà mai concedere autonomia fiscale alla minoranza di parassitati, a maggior ragione considerato lo stato fallimentare dei conti dello stato italiano).
La seconda valenza è nel quadro delle alleanze tattiche nel territorio, sempre di carattere elettorale: è in fase di test un apparentamento con alcune liste autonomiste e sedicenti indipendentiste, dalla Liga Veneta Repubblica al blocco di Noi Veneto, con un primo test nelle elezioni comunali di Padova dove la prima è alleata dell’NCD di Alfano in appoggio al candidato sindaco Saia. Risulta pertanto logico tale abboccamento, anche in previsione dei giochi preliminari per le presunte elezioni regionali del 2015 (presunte, poiché riteniamo infatti che all’epoca si svolgeranno le elezioni politiche della Repubblica Veneta).
La terza ragione è legata alla funzione istituzionale ricoperta da Alfano e riguarda il tentativo vano di smorzare il consenso ormai trasversale e sempre più maggioritario verso il processo di esercizio di indipendenza della Repubblica Veneta, al punto da interessare prefetti e questori, che avranno probabilmente significato al ministro dell’interno che la situazione nel territorio veneto è fuori controllo: la completa e fattiva indipendenza è solo questioni di settimane, o di pochi mesi. In realtà il ruolo istituzionale di Alfano è di fatto del tutto illegittimo, espressione di uno stato deposto, che continua disperatamente di cercare di mantenere sotto le proprie grinfie una Terra dove oramai si respira aria di libertà a pieni polmoni.
In realtà Angelino Alfano farebbe bene ad occuparsi della sua terra, la Sicilia, dove pure si respira sempre più aria di indipendenza e dove la settimana scorsa uno tra i quotidiani a maggior tiratura della Trinacria ha pubblicato una pagina intera, con ottimi commenti, con un articolo di approfondimento sulla Repubblica Veneta e sul processo di liberazione in atto.
E in tale processo, il primo territorio interamente sotto sovranità veneta potrebbe essere proprio il comune di Zero Branco, dove si candida a sindaco Giannarciso Durigon, sotto le insegne di “Veneto Sì”, l’organizzazione politica schierata a difesa del processo di indipendenza della Repubblica Veneta, l’unica lista che finora ha riconosciuto la dichiarazione di indipendenza della Repubblica Veneta del 21 marzo scorso a Treviso, nonché la Delegazione dei Dieci, impegnandosi fin d’ora come parte attiva nel processo costituente della Repubblica Veneta.
Proprio l’impegno di “Veneto Sì” dimostra come la strategia adottata fin dal 22 marzo si stia rivelando vincente, in quanto ci permette di operare a tutto campo senza lasciare strumenti in mano a chi gioca con lo stato italiano, direttamente in prima persona come fa Alfano, oppure indirettamente, come chi si allea a lui, pur a parole parlando di indipendenza del Veneto, in modo menzognero e illusorio.
Per fortuna che ora nella Repubblica Veneta ha iniziato a formarsi una classe dirigente indipendentista preparata e determinata!
Gianluca Busato
salve, alfano prima ci manda la polizia carabinieri eccc. e poi viene in veneto. che ipocrita!!!!!! ormai il veneto vuole andare con il suo destino !!!! w san marco w il veneto stato
E’ la strategia più giusta per attuare la sovranità e prenderne possesso serve incominciare dai comuni e risalire di grado in grado fino allo smantellamento della regione indire elezioni dove i candidati dovranno essere scevri di ogni appartenenza a qualsiasi partito, è essenziale che siano eletti personaggi di fede certa alla realizzazione della nuova repubblica.
Amici!!! guardate quà:
http://www.aziende-it.it/azienda/2129026/governo-della-repubblica-italiana.aspx
Il cosiddetto governo è solo una società a scopo di lucro come tutti gli altri nel mondo.
Il 25 Maggio, chi andrà al voto non farà altro che continuare a legittimarli.
Mi auguro che ogni Veneto di buon senso comprenda ciò.
Renzo NuvolHarì