Un peana per M.M.

michela-murgiaIeri si sono svolte le elezioni regionali in Sardegna. Oggi sembra che Michela Murgia, fiera difensora di una indipendenza ragionata, non ce l’abbia fatta, e che si stia assestando sul 10%. Stanotte non riuscivo a dormire pensando a questo giorno importante, e allora ho scritto, per lei, per la sua Sardegna possibile, per questa splendida terra circondata da un magnifico mare, una poesia. Certamente, mi domando, fino a quando i morti continueranno a prevalere sui vivi, mi pare il celebre quadro di Peter Brueghel, “Il trionfo della morte”. Ma, non ostante questo, preferisco vedere il bicchiere (di birra, come piace a Michela, anzi Ichnusa, ottima birra sarda), mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto. E dunque pubblico lo stesso questa poesia. Un passo avanti non piccolo è comunque stato compiuto. Le idee alla fine vincono sulla passiva resistenza degli uomini al bene.
Ad maiora.

Un peana per M.M.

Sarà perché un isola
La veste solo il mare
E l’isola tua risplende
Delle più vivide luci
Sarà per questo Michela
Che il tuo nome ora vola col vento
E da sempre fa rima con vela…

La libertà più grande
E’ quella che giunge alla fine
Quando il mare più bello del mondo
Sarà senza padroni stranieri
Quando quell’acqua colore del vino
E della pietra, e del cisto, e del cielo
Sarà per sempre il suo solo confine.

Ti giunga da una terra lontana
Una lacrima e un salve di gioia
Ti giunga un tenero abbraccio
Dalla steppa infinita.
No, non si ama una terra straniera
Ma si ama quel luogo ove si nasce
Ché solo la patria è la vita.

Trionfa, Michela! Una gente
Una terra lo chiede:
E il mondo ti guarda, ti vede
E un mondo futuro ti crede.
Ti giunga un coro d’amore
In mille lingue romanze:
Dove il sì, per te, suoni davvero.

…E si sciolgan le chiome, e si apran le danze…!

E allora guardando nel gelo
Mi sovviene di quando nuotavo
Da un’isola all’altra, laggiù
Ma in tempi lontani
Quando eri tu eri piccina.
Mi sembrava, eh sì, il Paradiso.
E ora lo può diventare.

Ti dirò, un giorno
Ma sul far della sera
Di bionde nascoste dal Faro
Del mirto rosso di Dorotea
Di me e Giovanni in fuga sui moli
Di anni da lungi passati
Di Palau e di orsi di pietra.

…Aiò, ma tu ben li conosci…!

Ma ora, come sono felice!
L’isola antica fenicia
Ritrova una vera regina:
E’ l’alba di un’epoca nuova.
Ricorda la tempra di Eleonora
Guardando di notte, da sola
Una falce lucente di luna!
Hai vinto, tu, ora.

E libertà non è più solo una parola
Ogni tanto un sogno s’avvera.

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