I fatti e le reazioni al furto del gruppo Facebook più popolare del Veneto
Nei giorni scorsi, proprio durante le celebrazioni di San Marco del 25 aprile, si è verificato un grave fatto che ha visto gli originali fondatori e amministratori perdere il controllo del popolare gruppo Facebook “Te si Veneto se ……” che vedeva la partecipazione di oltre 150.000 profili registrati. Il tutto è avvenuto per opera di un noto branco di balordi e mezzi hacker che si divertono a fare danni approfittando della impreparazione informatica di alcune persone in buona fede, come gli amministratori di quel gruppo che si sono fatti ingannare.
Il grave fatto è stato originato dall’odio viscerale di alcuni ambienti italianisti deviati e repressi che probabilmente mal sopportano che i veneti siano fieri della propria storia, della propria cultura e delle proprie usanze e che si esprimano anche nella propria lingua. Ciò è dimostrato anche dalla pubblicazione di contenuti offensivi e volgari contro i veneti e i propri simboli.
Subito dopo il fatto abbiamo reagito immediatamente al sopruso e creato un nuovo gruppo “Te si Veneto se …” che ha avuto subito molto successo che continua ancora oggi con diverse migliaia di iscrizioni e partecipazioni. Fin dall’inizio abbiamo dovuto isolare i vecchi amministratori, in quanto non avevano rivelato chiaramente l’origine del furto informatico, dimostrando poca attenzione per la necessaria tutela in ambienti digitali sempre più popolati. Abbiamo anche comunicato in altri loro gruppi che non appena sarebbe rientrata la buriana e si fosse fatta chiarezza li avremo coinvolti nella gestione e nella moderazione del nuovo gruppo. Alcuni facinorosi (e anche alcuni malintenzionati) hanno però subito voluto additare in noi la causa di tutto ciò, perché ai loro occhi era impossibile che gli amministratori originali avessero agito in modo maldestro e con poca cautela e quindi era più facile scaricare la loro rabbia comprensibile (ma non giustificabile) contro di noi e contro di me in particolare, che a quel punto ai loro occhi divenivo un facile capro espiatorio e che ho solo la colpa di essere un utente con più esperienza informatica (anche se non sono un programmatore).
Qualcuno nelle ore successive, compresi i vecchi amministratori – in realtà colpevoli di non aver protetto i loro utenti e di non aver nemmeno agito con la massima trasparenza dicendo tutta la verità sul furto subito – ha alzato ancora di più i toni contro di noi, con minacce molto gravi e pericolose e una odiosa caccia alle streghe, molto probabilmente dettata dall’invidia (e anche dall’azione nascosta di qualche zizzanioso).
Peccato che nel frattempo, dopo aver ricreato un nuovo gruppo, i vecchi amministratori abbiano commesso nuovamente altre leggerezze e si siano fatti rubare nuovamente per la seconda volta anche il nuovo gruppo. Ciò dimostra, se mai ve ne fosse stato bisogno, come fosse stata giusta e saggia la nostra scelta iniziale di isolarli per garantire maggiore sicurezza informatica e abbassare le probabilità di intrusione nel nuovo gruppo “Te si Veneto se …”.
Tra le altre cose ci corre l’obbligo di informare tutti che da alcuni dialoghi che abbiamo letto tra gli hacker e alcuni utenti del vecchio gruppo “rubato” siano anche emersi linguaggi molto strani che ci paiono più messaggi in codice tra esponenti delle forze dell’ordine italiane che dialoghi tra utenti “normali” di social media. Su ciò stiamo raccogliendo altri segnali e informazioni prima di rivelare le nostre scoperte, ma se fosse confermato, sarebbe l’ennesima prova di quanto stiamo facendo bene a isolare TUTTE le persone vicine a quelle che si sono rese responsabili di comportamenti dilettantistici e non adeguati alla gestione di comunità digitali molto numerose.
La probabilità che ogni comunità digitale possa essere oggetto di furto non è mai zero, ovviamente, e può capitare benissimo anche a noi. Proprio per tale ragione è richiesta l’adozione di normali procedure di sicurezza che invece i vecchi amministratori hanno ritenuto lesive di loro presunti “diritti” violati senza nel contempo aver fatto nessun “mea culpa” per aver esposto i loro utenti a rischi e preoccupazioni per aver lasciato aperte le porte della casa comune digitale.
In futuro, quando saranno rimosse le loro offese, le minacce e le diffamazioni e quando avranno dimostrato di agire con la dovuta responsabilità digitale, i vecchi amministratori o parte di essi saranno benvenuti nella co-gestione del gruppo che abbiamo creato, anche se supponiamo che almeno nel breve tempo questa non sia affatto una loro intenzione.
Per tale ragione ora noi procediamo per la nostra strada, gestendo il nuovo gruppo ufficiale “Te si Veneto se …” per dare agli utenti un ambiente protetto dedicato alle persone che amano il Veneto e la magia della sua Terra, della sua Cultura e del suo Popolo straordinario. Il tutto in uno spirito di tolleranza e di garanzia della libertà di espressione. E che non comprende ovviamente la violenza, la xenofobia e il razzismo, che saranno banditi senza eccezione.
Più siamo e più ci divertiamo, in sicurezza (e con la qualità dei contenuti). Buon Facebook a tutti!
Gianluca Busato
DUE proposte: a)MALE che il dr. Busato non scriva in modo chiaro perchè il referendum della Lega sia abusivo. Abbiamo letto le sue critiche ,ma è tutto anaccquato e non convince. Che RISCRIVA
b) comunicare solo col web è al 90% contro natura. spece per noi Veneti . c. saluti